Grotte di Pastena 

Inserite all’interno del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, le Grotte di Pastena sono definite tecnicamente come “grotte di attraversamento”, completamente percorribili (il ramo attivo solo da speleologi) dall’inghiottitoio fino alla risorgenza.

L’inghiottitoio (l’attuale antro d’ingresso) nel quale si gettano le acque del fosso Mastro, è conosciuto da sempre dalla popolazione locale: alto 20 m e largo 12 m, le testimonianze del suo utilizzo, fin dalla preistoria, sono numerose. Nel 1868 fu teatro dell’eccidio degli ultimi seguaci del brigante Andreozzi che vi si erano rifugiati, inseguiti da gendarmi.

Costretti ad arrendersi per fame, furono fucilati, mentre un seminarista da essi trattenuto in ostaggio moriva di spavento. Le grotte sono state esplorate nel 1926 dal barone Carlo Franchetti e da altri speleologi e rese turistiche già a partire dal 1927.

Durante il secondo conflitto mondiale vi trovarono rifugio centinaia di profughi, fuggiti dai paesi circostanti. Il sito si divide in due percorsi principali costituiti da un ramo attivo inferiore e da un ramo fossile superiore, ed è considerato tra i maggiori complessi speleologici della nostra penisola e consente di ammirare le più interessanti forme del carsismo sotterraneo: maestose e suggestive sale, stalattiti, stalagmiti e colonne dalle forme bizzarre, laghetti e nelle stagioni più piovose fragorose cascate, che rendono la visita alle grotte un’esperienza emozionante.

Terracina

Località turistica del litorale pontino, terracina offre ai visitatori un centro storico tutto da scoprire e panorami mozzafiato sulla pianura pontina e le isole al largo della costa laziale.

Di origini antichissime vede il suo massimo splendore in epoca romana, nel 312 a.C. vi passò la via Appia, che collegava Roma con Capua e la città crebbe di importanza, cominciando ad espandersi nella pianura, in collegamento con lo sfruttamento agricolo del territorio, mentre la città più antica venne progressivamente trasformandosi in zona monumentale, oggi sono numerosi i resti romani degni di visita come il tempio di Giove Anxur che domina la città.

Spiagge lunghe e dalla sabbia soffice e dorata sono il luogo ideale per passare le vacanze al mare, fosse anche per un giorno solo.
Nelle vicinanze il Parco Nazionale del Circeo, situato a pochi chilometri dalla città.

Antica Aquinum

Al centro della Valle del Liri, ai piedi del gruppo montuoso dominato dal Monte Cairo, sorge l’antica città di Aquinum, colonia romana ai tempi di Ottaviano, Marcantonio e Lepido.

L’area urbana di Aquinum è stata oggetto di indagini archeologiche da parte dell’Università del Salento nell’ambito del progetto “Ager Aquinas”.

A partire da questo, dal 2009 sono state condotte diverse campagne di scavo archeologico che hanno portato alla ricostruzione dell’impianto urbano dell’antica città romana.

L’area di scavo, di proprietà del Comune di Castrocielo, è disposta su una superficie pianeggiante di quasi 8 ettari. L’interesse delle ricerche si è concentrato soprattutto in un settore centrale della città, che fino a quel momento non aveva restituito elementi utili per il riconoscimento dei monumenti e la definizione degli spazi urbani.

 

Sperlonga

Sperlonga sorge su uno sperone di roccia affacciato sul Mar Tirreno alle pendici dei Monti Aurunci.

Il territorio che lo circonda è perlopiù pianeggiante, con spiagge di sabbia dorata che si alterna a vari speroni di roccia che si gettano in mare a formando calette meravigliose, alcune delle quali raggiungibili solo in barca.

In epoca romana qui sorsero diverse ville nobiliari, la più celebre è sicuramente quella appartenente all'imperatore Tiberio, comprendente una grotta naturale modificata e decorata con sculture inerenti l'eroe omerico Ulisse.

Forte impulso al turismo in questo straordinario borgo, venne rappresentato oltre che dalla scoperta delle sculture della villa di Tiberio 1957, dall'arrivo della strada costiera Via Flacca" che ruppe il secolare isolamento di queste zone.

Abbazia di Montecassino

Sorta sui resti di due templi dedicati a Giove e ad Apollo e un presidio romano, l'Abbazia di Montecassino fu fondata da San Benedetto attorno al 529 facendone un centro religioso basato sulla preghiera, lo studio ed il lavoro.
Nei secoli che seguirono la fondazione dell’abbazzia, si ebbe un importante spinta allo sviluppo urbano del territorio di cassino con altrettanti effetti lo sviluppo economico dell’intera zona.

Non immune da devastazioni la celebre cattedrale della cultura cristiana fu seriamente compromessa dall’invasione longobarda, ma già nel 720 i monaci tornarono a Montecassino proseguendo l’opera di S. Benedetto.

Dopo la distruzione da parte dei saraceni l’abbazzia fu abbandonata per un lungo periodo, fin quando l’abate Aligerno e papa Vittore III dettero nuova linfa al sito benedettino che raggiunse il massimo splendore sotto l’abate Desiderio che la dotò di una grande basilica che fu consacrata nel 1071.

L'abbazia ebbe una posizione di grande rilevanza nell'ordine benedettino e nella Chiesa fino al 1349, quando un terremoto la ricondusse in decadenza fin quando non venne nuovamente ricostruita a partire dal secolo XVI al secolo XVIII.

L’ultima grande prova che ha segnato la storia e i monaci che l’abitavano e statao il feroce bombardamento degli anglo americani avvenuta nel febbraio del 1944, quando l’abbazzia fu ridotta ad un cumulo di macerie nell’errata convinzione che la struttura fosse divenuta caposaldo della difesa tedesca.

Ricostruita interamente com’era, in una delle più complesse opere di ricostruzione storica, l’abbazzia fu riportata al suo antico splendore.

Da non perdere la visita al museo presente nell'abbazia e ai numerosi luoghi della memoria come "la stele" e il monumentale cimitero polacco.